Open! Gli architetti aprono i loro studi al pubblico

Il nostro studio aderisce all’iniziativa nazionale del CNA e apre le porte al pubblico: venite a trovarci nella nostra officina delle idee per scoprire come un progetto si fa concreto diventando architettura e come il paesaggio si fa geometria e diventa arte.

Quando: Venerdì 26 Maggio 2017 18.00-22.00 | Dove: via Pietro Giordani 18 – Monza

Ospite: Marzio Franco – fotografo

Marzio Franco. Geometrie Irrilevanti

Non importa quello che stai guardando, ma quello che riesci a vedere. Henry David Thoreau

Marzio Franco cammina per le strade della città con occhi attenti, osserva a lungo, riflette, si muove lentamente nello spazio. Poi, con gesto deciso, scatta. La serie di fotografie delle Geometrie irrilevanti ritrae enti geometrici fondamentali, forme primarie, cromie pure. Come in una partitura musicale, le immagini si susseguono in un ritmo fatto di regolarità e variazioni, accompagnando lo spettatore nel percorso percettivo. Pura astrazione, si direbbe. Eppure, un particolare già noto, già conosciuto, salta all’occhio. Non lo si riconosce subito; è irrilevante, ma non lo si può ignorare. Chi guarda, allora, si avvicina: c’è la grana dell’asfalto, i prismi delle superfici catarifrangenti, le impercettibili irregolarità della verniciatura. E si allontana: è in questo momento che l’osservatore più attento riuscirà a ricondurre le forme alla segnaletica, alle strisce disegnate sulla strada, alle affissioni. Ma l’operazione messa in atto da Marzio Franco non si limita ad un gioco di riconoscimenti: la vera partita si disputa sul campo del significato. La nostra quotidianità è intessuta di immagini immediatamente intellegibili: una freccia, e subito giriamo a sinistra; uno stop, allora ci fermiamo. Fruiamo del linguaggio senza più vedere l’alfabeto che lo costituisce. Il fotografo, immortalando parzialmente i suoi soggetti, pone un inciampo nel processo comunicativo. Il segnale, per il quale il significato (ovvero il senso) e il significante (ovvero la forma) coincidono, smette di essere tale. Alle linee, ai colori e alle forme viene restituita la loro intrinseca bellezza, confinata altrimenti alla banalità dell’usuale. Si tratta di semplici geometrie a cui viene ridata la potenzialità di significare qualsiasi cosa l’osservatore voglia vedere in esse. Uno spunto, non una guida.

Bianca Trevisan

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